Articolo a cura del Dott. Andrea Marianelli
Decidere se eseguire o meno una doppia distillazione è una delle domande più comuni nel nostro ambito artigianale. Questo argomento genera opinioni contrastanti, con individui che difendono con passione il proprio metodo ritenuto il migliore.
La distillazione è un processo ampiamente impiegato in tre settori principali: l’industria chimica, quella petrolifera e del gas, e quella delle bevande. Ciascuno di questi settori utilizza distillazioni di tipo “stripping” per scopi specifici.
Nell’industria chimica, la distillazione è impiegata per separare i componenti in base ai loro punti di ebollizione e per separare sostanze volatili e non volatili. Nel settore petrolifero e del gas, il processo è finalizzato a separare composti leggeri da quelli più pesanti, noto come raffinazione. Entrambi questi settori spesso impiegano una combinazione di alambicchi, con l’utilizzo di un grande alambicco a colonna in diversi momenti del processo.
Nella produzione di bevande alcoliche, i metodi tradizionali prevedevano l’uso di alambicchi pot, ma colonne di frazionamento sono ora comuni in alcune distillerie. I produttori tradizionali di whisky solitamente distillavano una birra forte, fermentata per circa 4 giorni, prima di passarla al “Wash Still”. L’obiettivo era ridurre un grande volume di birra forte a una quantità minore di alcol di maggiore valore. La birra entrava nel wash still con circa il 9% di alcol, e le “low wines” risultanti erano di circa il 30-35% di alcol. Successivamente, veniva eseguita una seconda distillazione, nota come “spirit run”, per eliminare alcune impurità e aumentare il tenore alcolico.
Attualmente, sono disponibili alambicchi che combinano le caratteristiche di alambicchi pot e alambicchi a riflusso (hybrid still). Questo offre sia ai distillatori commerciali che a quelli appassionati la possibilità di convertire una wash/mash di circa il 10% di alcol a oltre il 90% in una singola distillazione.
Molti distillatori appassionati impiegano anche un sistema chiamato “Thumper”, in cui una seconda distillazione avviene automaticamente all’interno di una botte speciale. Questo richiede abilità da parte del distillatore, che si basa su olfatto, gusto e un idrometro di “proof” per fare i tagli.
Non esiste una risposta giusta o sbagliata nel dibattito sulla distillazione singola o doppia. Le preferenze personali, l’attrezzatura disponibile e il gusto individuale giocano un ruolo determinante. Entrambe le opzioni presentano vantaggi e svantaggi, e la scelta tra gusto e morbidezza è una decisione personale.
Sono anni che pratico e studio distillazione e dopo aver sperimentato diverse tecniche, ho trovato la mia preferenza.
Lavorare in doppia o tripla distillazione sicuramente migliora la qualità del prodotto, ma bisogna comprendere in profondità la gestione dei vari testa/coda/cuore nella gestione totale del processo.
Queste tematiche le affrontiamo sia nel corso base distillatore liquorista e in modo più approfondita nella Masterclass sul Whisky.
I seguenti corsi sono sempre disponibili on line sulla nostra piattaforma formativa e due volte l’anno facciamo anche corsi in presenza. Per info potete scriverci una mail ad arcilstaffetta@gmail.com o contattarci via whatsapp al https://wa.me/393290731452 (Dott. Matteo Iannone).


